mercoledì 30 gennaio 2019

Casa Internazionale delle Donne









Ieri, per la prima volta, sono approdata a una riunione svoltasi presso la Casa Internazionale delle Donne. 

Un luogo intriso di profumo di caffè, di odore di carta stampata e di mura umide, di sapori etnici e di saperi antichi. Un gusto antico di passione per la lotta memoria di una resistenza, riconoscimento di un impegno che è provocazione per il nostro tempo e partecipazione di concretezza a attenzione verso le cose buone della vita. 
Ho partecipato a una riunione il cui scopo principale è l'avvio di un progetto nuovo all'interno della casa.
Riunione che è divenuta un momento scambio proficuo e originale. 
La casa è una fucina di saperi, un laboratorio nel quale si compiono lavori che hanno il sapore  energico della complicità femminile, di una battaglia contro le solitudini, che ha a che fare con il calore legato al quel senso di rifugio e di conforto caldo, che lascia  speranza ai sogni e alle aspirazioni di tutte, dove qui possono trovare un confortevole spazio. 
Sono arrivata alla Casa delle Donne per il mio tirocinio di III anno del mio Master in ArtCounseling.
La sensazione che mi ha accompagnata quando sono uscita è che quell'incontro è stato il punto di partenza per entrare in una realtà per me familiare e comoda, dove l'arte si rivela come momento di incontro, di ricerca e di benessere. 

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