sabato 16 gennaio 2021

L'odore dei libri


Da bambina potevo rimanere lunghissimi minuti a tracciare con le dita linee irregolari lungo i bordi dei libri ingialliti della piccola libreria che mio padre teneva in corridoio.
Era un risalire, tra i granelli di polvere, la vita di ogni libro, assaporandone l'odore per scoprire che ognuno di essi ne aveva uno peculiare, fatto del proprio tortuoso percorso esistenziale.

Il profumo dei libri, l’odore degli scaffali. 
Le mani che scorrono sulle pagine e le sfogliano, le braccia che sentono il peso del tomo.
Vaniglia, fiori, profumo di mandorle. E' l'insieme di una sensibilità a fior di pelle, misteriosa, che parla di tempo, memoria e amore, contenuti nelle avventure che si svelano tra le righe, dove ogni parola rappresenta una versione nuova e singolare di sentimenti e un vissuto fatto di mancanze e di assenze. 

Ho da sempre amato smisuratamente i libri.
Amo toccarli, odorarli, tenerli tra le mani, sul mio comodino; mi piace guardarli illuminati dalla lampada del mio soggiorno, mi inebrio nell'ammirarli tutti lì insieme, tra le mensole della mia libreria, uno vicino all'altro...mi piace pensare che  riposino dopo la fatica di aver regalato parole a chi ne aveva bisogno, o a chi le cercava per dare un senso a qualcosa che apparentemente non lo aveva.
E' un dialogo continuo, quotidiano: il termine della lettura non costituisce l'interruzione del rapporto con ognuno dei miei libri...continuano a vivere, a parlarmi, a consolarmi, a darmi protezione. 

I libri sono un luogo leggendario, mitico, un luogo che sa di fuga, che sa dire molte cose, come il posto esatto attraverso il quale ci giunge il mare che mi circonda. 



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