Violette Toussaint - guardiana di passaggio a livello e di cimitero poi - colei che sta sulla soglia, che permette il passaggio, custode di una porta di accesso, che segna il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
L'autrice, attraverso un sofisticato stile narrativo e descrittivo, ci conduce nell'universo intimo e struggente di Violette, fatto di profumi, colori, luce, buio; dove la sofferenza non solo è in grado di istruire sul senso della vita, ma anche di inserirsi in una dimensione relazionale autentica, nel senso che porta a guardare l'altro con compassione, in modo progressivamente più intenso.
Nel romanzo anche i profumi hanno un grande potere evocativo e simbolico. Un profumo, in particolare, accompagna tutto il romanzo: quello della crema alla rosa per le mani di Violette, un elemento che è parte integrante del personaggio, così come lo è il tè al gelsomino servito con un po' di miele.
Un libro bellissimo e sensibile, sospeso tra cielo e terra, dove si parla di ricordi, di lutto, di amore, di tradimenti e dove trova posto anche
l'amore e il rispetto per gli animali.
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