domenica 30 gennaio 2022

Il viaggio dei libri

Una donna.

Un treno in corsa.

Un libro.

C'è un viaggio la cui destinazione è l'attraversamento di se stessi all'interno di un percorso trasformativo.

C'è un viaggio la cui destinazione è una fine che è  principio stesso.

C'è un viaggio che dura tanto quanto il contatto è capace di farlo durare.

Roma. Stazione Termini. 

Sola, mi avvicino al binario sul quale il mio treno si riposa.

Uno zainetto; un portafoglio, i fazzolettini, un rossetto e poi un libro, accuratamente riposto affinché nessuna delle sue pagine possa soffrire all'interno del bagaglio.

Quando salgo sul treno, mi accorgo che è quasi vuoto. Qualche minuto dopo il controllore mi dice che nella carrozza non funziona il sistema di areazione, per cui mi prega di accomodarmi in un'altra qualunque  - anche in prima classe - tanto eravamo pochi  viaggiatori. 

Così, pensando che una tal fortuna ancora non mi era capitata, mi posiziono in una delle deserte carrozze di prima classe. Mi sdraio nella comoda poltrona. 

Apro il mio libro.

Esiste un viaggio all'interno di un viaggio. 

La realtà è fatta di mondi, che sono scatole nate per conservare ricordi o solamente per riporli con cura dalla polvere. O anche mondi


che sono cascate di acqua gelata, flussi immensi che precipitano, suggerendo una potente spinta all'espressività personale e all'apertura verso universi simultanei e  atemporali. 

Il viaggio dei libri può mettere a fuoco un microcosmo o un macrocosmo; è libertà assoluta e grande gioia se tutto diventa consapevole. 






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