mercoledì 13 aprile 2022

Le storie II

Il sole scalda le mie spalle e io abbasso le bretelline sottili della canottiera, affinché non vi siano ombre sulla pelle calda. 

Un primo pomeriggio di Aprile e qui sul mio balcone non sembra più di stare a Roma. Mi dico che ho creato l'ambiente giusto per me, circondata da fiori e piante che, le osservo, si crogiolano al sole nelle ore più calde, aspettando che la primavera si palesi veramente.

Sono stata una bambina che sapeva ciò che voleva. Ho amato i libri e la scrittura da sempre; come da sempre ho amato la Spagna e il flamenco, come qualcosa di familiare, un'appartenenza che veniva da lontano eppure mi era vicina. 

Ciò che mi portò alla scrittura furono la passione per le storie. 

In particolar modo le donne della mia famiglia erano delle eccellenti narratrici di storie: mia nonna, mia madre, le cugine, le zie, le amiche. E io quelle storie le aspettavo, le chiedevo: "raccontala, raccontala ancora, di nuovo"; e ogni volta era una esperienza diversa, coglievo un dettaglio nuovo, mi interessavo maggiormente alle sorti di un personaggio a cui a un primo ascolto avevo dato poca attenzione, mi immedesimavo, immaginavo di essere lì con loro. 

Erano storie di vita vissuta, quotidiana, ed io non capivo mai veramente quanto certi eventi fossero reali e quanto frutto di fantasia, di invenzione o distorsione dovuta al fatto che tali narrazioni erano tramandate oralmente, di voce in voce, di generazione in generazione. 

Magia, realismo, fantasia erano gli elementi portanti conditi di tutto quell'apparato di voce, suono, cadenza dialettale, musicalità che acquisivano le parole scandite da quelle donne contadine, artigiane, che venivano dal beneventano, e che della loro popolarità ancestrale infarcivano le parole. 

Queste  storie di vita hanno così rappresentato il luogo nel quale il racconto diventa corpo.

Tali narrazioni possedevano un grande valore pedagogico e terapeutico, in quanto riuscivano a cogliere in profondità il senso ultimo del racconto,


il suo messaggio più intimo e cifrato, che designa un passato ancestrale in cui le fiabe, le narrazioni e i miti hanno ancora una forte valenza simbolica ed esplicativa della realtà.


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