sabato 19 gennaio 2019

Il mio cane...very Urban Dog!


Leggevo un articolo su una rivista scientifica. L'articolo spiegava come camminare con il proprio cane migliora il sistema cardiovascolare e apporta benefici alla psiche favorendo le relazioni sociali. 

Avete un cane o lo avete mai avuto?
Io ne ho uno. Si chiama Flipper.
Tutte le mattine con Flipper passeggio lungo le Mura Aureliane, nel tratto che da Porta Metronia - attraversando Porta Latina - giunge a Porta San Sebastiano.
Viale alberato, il prato con l'erba umida delle mattinate invernali, il ghiaccio intorno alle fontanelle.
La passeggiata si conclude con la colazione al bar.
E sì! Flipper è un very Urban Dog...
- Cappuccino, biscotto al cioccolato per me e il solito per Flipper - , dico a Milla, la nostra barista di fiducia.
Il solito per Flipper è il suo piattino con due fettine di prosciutto cotto, che Milla gli prepara ogni giorno...perché sa che Flipper passerà.
Ci sediamo, dunque, al tavolino e insieme assaporiamo la colazione.

È il nostro Rito. 
Il concetto di ritualità rimanda a  qualcosa di sacro, di solenne, di ripetitivo e di lento.
E proprio la lentezza mi permette di soffermarmi sull'aroma del caffè, di assaporare la fragranza dei biscotti. La mia colazione con Flipper diviene una cornice di presenza all'interno del veloce quotidiano, comporta un significativo cambiamento del mio stato fisico e mentale, che sollecita l'insorgere di diverse emozioni. 
Crea un ritmo, un morbido adagio, che facilita una connessione tra il dentro e il fuori e riporta me stessa nel qui e ora 
La colazione con Flipper diventa uno spazio protetto, durante il quale mi prendo il giusto tempo, che per me è quell'assaporare intenso, quel particolare masticare e deglutire pezzetti di vita, minuti fugaci che sono qui e poi immediatamente scappano...e tu li vuoi inseguire e se li insegui già non esistono più...e tu sei arrivato troppo avanti e non sei più qui, perdi il tuo posto qui...sei lì, nel futuro, che ancora non ti appartiene. E, allora, resisti e rimani qui e ora, dove tutto scorre e muta e allo stesso tempo tutto è uguale...intorno a te le persone camminano, si salutano e parlano al telefono e tu rimani lì, immerso nel tuo tempo, senti il respiro del tuo cane che diviene per te un metronomo, segna un ritmo....clic...clic...clic...il ritmo, che diventa il giusto accordo, la simultaneità dei suoni che hanno la giusta altezza...e poi si genera la melodia e tu sei lì che suoni la tua musica e la ascolti attentamente  - in silenzio e con gli occhi chiusi -...la melodia del tuo pianoforte, le note che nascono dalle tue mani sapienti.
Lo squillo del telefono mi riporta agli impegni quotidiani. 
Mi alzo dalla sedia, chiamo Flipper e insieme andiamo verso una nuova giornata. 
Alla sera, con la testa sul cuscino, ripenso al rituale quotidiano del bar. 
Il tempo dell'ascolto di me stessa, attraverso i ritmi lenti di cui Flipper mi ha insegnato a godere.

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