venerdì 11 marzo 2022

Mia madre e i libri

Ho acceso una candela sul balcone.

E ho pensato a mia madre e al suo desiderio di studiare.

Fermo sull'uscio di casa, dritto nel suo portamento imperiale e autoritario, mio nonno con voce ferma le proibì di frequentare le scuole medie.

Mia madre continuò a studiare da sola, prima attraverso le storie degli altri e più tardi attraverso me. 

I miei libri, la viva passione che mettevo nel leggerli, tanto da essere parte stessa della mia esistenza, permisero anche a mia madre di apprendere di riflesso attraverso me, ovvero di aprire finestre su inediti panorami e simultaneamente trasformare gli stessi panorami con una cognitività nuova. 

Nacque così, tra me e mia madre, una solidarietà senza precedenti, nutrita di un copioso scambio senza giudizio: io avevo la funzione emanatrice, ispirata dal legame di appartenenza con lei, trasferendole il mio vissuto per mezzo dei libri; lei, d'altro canto, si nutriva e si lasciava condurre godendo questa doppio significato: della cultura e della relazione con sua figlia. 

Oggi scopro e mi godo la programmazione che mia madre ha avuto nella sua e nella mia vita. Questo mio vissuto mi ha insegnato la possibilità di relazionarmi allo sforzo sapiente che genera ogni tipo di libro che io ho letto, con una conseguente libertà ed euforia interiore. 



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