lunedì 12 giugno 2023

Da Pedro ( II Capitolo) Marisol

 Le persone sono le loro storie

Mi chiamo Marisol Ortega e sono italo-spagnola: mia madre è italiana di Roma e mio padre spagnolo di Madrid. 

Ho 40 anni e da qualche anno ormai sono tornata a vivere in Spagna, dopo una lunga permanenza, accanto a mia madre, in Italia. Da mia madre ho ereditato lo spirito creativo, la passione per la conoscenza e quell'irrequieto ardore, quell'indole viaggiatrice che mi ha permesso di vivere agevolmente e come se fossi a casa in tanti luoghi, facendomi sentire  cittadina del mondo. Mia madre è una pittrice, una donna affascinante e sensuale: ha lavorato anche nel cinema, all'inizio come comparsa; di seguito, un famoso regista italiano ne ha scoperto le intime risorse creative ed è riuscita ad accaparrarsi parti importanti in varie pellicole. Vive il mondo dello spettacolo e dell'arte e cosi ho potuto frequentare ambienti d'arte, popolati da intellettuali estrosi, personaggi fiabeschi nella loro libera interpretazione dello stare al mondo e da donne simili a fate bellissime, che sono rimaste amiche care della mia famiglia. Ho nostalgia di quei tempi, quando ero la piccola bambina a seguito di una mamma estrosa e prorompente. 

Mio padre è un uomo silenzioso e dolce; si occupa di finanza ed è stato - finché sono rimasti insieme - una presenza rassicurante accanto a quella istrionica di mia mamma. Abbiamo vissuto tanti anni insieme a Roma, in un quartiere centrale e tranquillo, fino alla loro separazione avvenuta quando avevo vent'anni, con la dipartita di mia madre a Cuba, al seguito di un musicista di cui si innamorò. Da lì, posso dire che la mia vita è cambiata, perché proprio quell'amore di mia madre, che tanto ostacolai, mi ha aperto le porte della conoscenza del mio profondo e vero sé: la passione per i tamburi, di cui, se avrete la voglia di ascoltare, in seguito parlerò.

Sono una musicista: precisamente una percussionista, specializzata nel patrimonio liturgico e folclorico afro-cubano. Dopo tanti anni di studio in giro per il mondo, cinque anni fa approdai a Madrid, a casa di mio padre. Decisi, infatti, di vivere qui, perché, dopo tanto peregrinare, la serena pacatezza di mio papà placa mio spirito errabondo. Inoltre, Madrid è una città viva musicalmente, piena di locali dalle atmosfere esotiche, che offrono musica dal vivo persino latino americana, materiale di cui mi occupo da anni. E poi, c'è il flamenco, con il suo mondo popolare, gitano, magico, in cui sto cercando di entrare come musicista. 

Da autentica mediterranea, amo dormire; se non fosse...per la creatura pelosa che abita la mia casa e che, di contrasto, alle atmosfere di un risveglio lento, di cui avrei bisogno, sovrappone la vivacità e l'entusiasmo istintuale e vitale del voler uscire... Questi due aspetti contrastanti che caratterizzano le mie mattine, si allineano magicamente davanti al buon caffè italiano da Pedro.

 - Ehi, già tutti qui? 

Compàs e io ci rendiamo conto che oggi già sono tutti al tavolino, coinvolti una conversazione già avviata. Mi sistemo su una sedia al sole, che nessuno ha occupato per via del caldo di Maggio; Compàs s


si occupa di mettersi all'ombra sotto la mia sedia, aspettando il suo prosciutto, dono di Pedro al suo cliente d'eccezione...

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